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| Era da tanto che volevo riprendere a scrivere, ed oggi ho trovato la "forza" di farlo. Spero che l'ispirazione non mi abbandoni tutta d'un colpo D: sarebbe pessimo. Questo è il seguito di "Read Between The Lines" e "A Flight To Boston". Spero vi piacerà (: TWO IS BETTER THAN ONE
Chapter 1: wedding planner
Altri cinque anni, vissuti da lupo solitario a Londra. Gli unici contatti che avevo mantenuto erano quelli con Alice, che ogni tanto veniva a trovarmi. Già, lei era rimasta a Boston con i ragazzi. Come avevo previsto aveva iniziato la sua storia con Paul. Almeno a lei, le cose sembravano andare bene. Di Martin non avevo più chiesto niente, ma lei ci teneva a raccontarmi sempre qualcosa. Facevo finta di non ascoltare, però ogni cosa che usciva dalla sua bocca mi entrava dentro con la furia di una scossa elettrica: violenta ed improvvisa. Quante notti avevo pianto per lui, e quante volte, ancora, mi sorprendevo con il viso rigato dalle lacrime. Non riuscivo a spiegare il motivo del mio comportamento. Avevo giurato a me stessa che sarei stata forte, che avrei guardato avanti, senza voltarmi indietro. Però qualche piccolo progresso l’avevo fatto. Avevo cancellato il suo numero, non avevo più risposto a nessuno dei loro sms o email, avevo trovato un altro lavoro, lontano mille miglia dal mondo della musica. Mai più un musicista avevo giurato a me stessa e così era stato. Il mio nuovo ragazzo si chiamava Luke, era un brillante giornalista economico, di qualche anno più grande di me. Per me, che ero una ragazza perennemente insicura, lui aveva tutte le risposte di cui avevo bisogno. Vivevo una vita normale, fatta di casa, lavoro, shopping, di nuovo casa e sesso. Si, ultimamente era diventato una componente fondamentale della mia vita. Sembrava fosse in grado di cancellare, poco a poco, le vecchie ferite, anche se finora non avevo ottenuto dei grandissimi risultati.
Driiiiin… Driiiiin… il cellulare continuava a squillare, ma proprio non riuscivo a trovarlo. Era un classico. Nonostante sapessi perfettamente che si trovava sul fondo della borsa e che la borsa era completamente vuota, la mia mano pescava al suo interno senza successo. Fu solo quando smise di suonare che riuscii ad afferrarlo. Ancora una volta, una chiamata persa: Alice. Ricomposi di corsa il numero. Ero davvero ansiosa di sentirla! -pronto? Sara?- rispose la voce all’altro capo. -perdonami, come al solito non riuscivo a trovare questo maledetto aggeggio- dissi quasi imprecando. -lo sospettavo- ridacchiò. -non mi aspettavo una tua telefonata così presto- ci eravamo sentite un paio di giorni prima, e di solito ne passava di tempo, prima che arrivasse una nuova telefonata. -già, ma ho una novità troppo grossa per tenermela!- disse quasi con un gridolino. Potevo aspettarmi qualsiasi cosa in quel momento. -STO PER SPOSARMI!- La sua voce mi travolse come un fiume in piena e mi stordì. Impiegai qualche secondo per riprendermi. -è una notizia fantastica!- Era davvero felice. Si meritava un ragazzo d’oro come Paul. -a quando il grande evento?- -2 settimane. Ti aspetto qui entro sabato. Non osare rifiutarti!- tuonava minacciosa. Come dirle di no? -sarò lì in tempo. Non preoccuparti- sorrisi e riagganciai. Bene! Adesso non mi restava che organizzare i preparativi per il viaggio.
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