{ The Host - L'ospite • First Italian Forum • S.Meyer *

TWO IS BETTER THAN ONE, il seguito di A Flight To Boston

« Older   Newer »
  Share  
johnson.
» Posted on 15/1/2010, 13:57




Era da tanto che volevo riprendere a scrivere, ed oggi ho trovato la "forza" di farlo.
Spero che l'ispirazione non mi abbandoni tutta d'un colpo D: sarebbe pessimo.
Questo è il seguito di "Read Between The Lines" e "A Flight To Boston". Spero vi piacerà (:

TWO IS BETTER THAN ONE

Chapter 1: wedding planner



Altri cinque anni, vissuti da lupo solitario a Londra. Gli unici contatti che avevo mantenuto erano quelli con Alice, che ogni tanto veniva a trovarmi.
Già, lei era rimasta a Boston con i ragazzi. Come avevo previsto aveva iniziato la sua storia con Paul. Almeno a lei, le cose sembravano andare bene.
Di Martin non avevo più chiesto niente, ma lei ci teneva a raccontarmi sempre qualcosa. Facevo finta di non ascoltare, però ogni cosa che usciva dalla sua bocca mi entrava dentro con la furia di una scossa elettrica: violenta ed improvvisa.
Quante notti avevo pianto per lui, e quante volte, ancora, mi sorprendevo con il viso rigato dalle lacrime.
Non riuscivo a spiegare il motivo del mio comportamento. Avevo giurato a me stessa che sarei stata forte, che avrei guardato avanti, senza voltarmi indietro.
Però qualche piccolo progresso l’avevo fatto. Avevo cancellato il suo numero, non avevo più risposto a nessuno dei loro sms o email, avevo trovato un altro lavoro, lontano mille miglia dal mondo della musica.
Mai più un musicista avevo giurato a me stessa e così era stato. Il mio nuovo ragazzo si chiamava Luke, era un brillante giornalista economico, di qualche anno più grande di me. Per me, che ero una ragazza perennemente insicura, lui aveva tutte le risposte di cui avevo bisogno.
Vivevo una vita normale, fatta di casa, lavoro, shopping, di nuovo casa e sesso. Si, ultimamente era diventato una componente fondamentale della mia vita. Sembrava fosse in grado di cancellare, poco a poco, le vecchie ferite, anche se finora non avevo ottenuto dei grandissimi risultati.

Driiiiin… Driiiiin… il cellulare continuava a squillare, ma proprio non riuscivo a trovarlo. Era un classico. Nonostante sapessi perfettamente che si trovava sul fondo della borsa e che la borsa era completamente vuota, la mia mano pescava al suo interno senza successo.
Fu solo quando smise di suonare che riuscii ad afferrarlo. Ancora una volta, una chiamata persa: Alice.
Ricomposi di corsa il numero. Ero davvero ansiosa di sentirla!
-pronto? Sara?- rispose la voce all’altro capo.
-perdonami, come al solito non riuscivo a trovare questo maledetto aggeggio- dissi quasi imprecando.
-lo sospettavo- ridacchiò.
-non mi aspettavo una tua telefonata così presto- ci eravamo sentite un paio di giorni prima, e di solito ne passava di tempo, prima che arrivasse una nuova telefonata.
-già, ma ho una novità troppo grossa per tenermela!- disse quasi con un gridolino. Potevo aspettarmi qualsiasi cosa in quel momento.
-STO PER SPOSARMI!-
La sua voce mi travolse come un fiume in piena e mi stordì. Impiegai qualche secondo per riprendermi.
-è una notizia fantastica!-
Era davvero felice. Si meritava un ragazzo d’oro come Paul.
-a quando il grande evento?-
-2 settimane. Ti aspetto qui entro sabato. Non osare rifiutarti!- tuonava minacciosa. Come dirle di no?
-sarò lì in tempo. Non preoccuparti- sorrisi e riagganciai. Bene! Adesso non mi restava che organizzare i preparativi per il viaggio.
 
Top
chantycullen
» Posted on 16/1/2010, 19:05




stupendooooooooooooooooooooooo secondo ciappy pleaseeeeeee
 
Top
johnson.
» Posted on 21/1/2010, 14:21




(:

Chapter 2: go.



Luke arrivò a casa ed io non tardai a comunicargli la notizia della partenza. Speravo con tutto il cuore che sarebbe venuto con me.
-non posso. Lo sai che devo lavorare. Ti raggiungerò il giorno prima del matrimonio- disse dandomi un bacio sulla fronte.
Io accennai un ok, anche se non ero affatto contenta.
Il pensiero di 8 ore interminabili di volo, tutta sola, mi sconvolgeva.

Riempii la valigia con le prime cose che capitavano. Magliette, jeans, scarpe… controllai che ci fosse tutto, ma sapevo che c’era qualcosa che mancava. Il vestito. Mi mancava il vestito!
Poco male. L’avrei comprato lì. Meglio evitare di sgualcirlo durante il viaggio.
L’aereo sarebbe partito alle 6 del mattino seguente.
L’auto privata venne a prendermi due ore prima, mentre con il trolley alla mano, sbadigliavo incessantemente.
I capelli erano in uno stato che definire di disordine era riduttivo, gli occhi erano cerchiati e, al contrario del solito, portavo gli occhiali.
Sistemai la valigia nel portabagagli e partimmo alla volta di Heathrow.
Lasciammo Paddington alle nostre spalle, mentre la città ancora dormiva e tutto era tranquillo.
Non avevo la forza di parlare. Ero ancora in stato di trance post-risveglio.
Non appena arrivai a destinazione, mi sedetti ad un caffè per sorseggiare qualcosa di caldo nell’attesa.
Dagli altoparlanti trasmettevano “Two Is Better Than One” dei Boys Like Girls. Guarda un po’ che coincidenza. Ricacciai indietro le lacrime. Dovevo essere forte. Dovevo essere forte.
Mi alzai da quella sedia appiccicaticcia per uscire a fumare prima di imbarcarmi.
Il cielo cominciava a rischiarare, l’aria era fredda e l’unica cosa che mi riscaldava era il fumo della sigaretta.

Mi attendeva un viaggio lungo e faticoso. Infilai gli auricolari nelle orecchie, feci partire la musica e chiusi gli occhi.
Avevo bisogno di riposare.
Nella mia mente si fece largo un pensiero che fino ad allora avevo sottovalutato: il giorno del matrimonio ci sarebbe stato anche Martin.
Quante volte, in quelle due settimane, avrei potuto evitarlo? Di certo non in eterno.
Mi prese un’orrenda sensazione alla bocca dello stomaco. Mi sentivo oppressa, e non era colpa della pressione atmosferica.
Stavo per rivederlo. Dopo cinque anni. Erano cambiate tante cose, ma nonostante ciò, non avevo ancora la forza di affrontarlo.
Non dovevo pensarci. Basta. Non c’era altra soluzione o quel viaggio si sarebbe trasformato in una lenta agonia.
Mi abbandonai fra le braccia di Morfeo, complici la stanchezza e un paio di sonniferi.
 
Top
chantycullen
» Posted on 21/1/2010, 21:52




stupendooo*_______* aspetto il terzo ciappyno!
 
Top
johnson.
» Posted on 2/2/2010, 17:26




finalmente sono riuscita a mettere insieme il 3°capitolo XD alleluiaaaaa!!!

Chapter 3: back to USA



Atterrai al JFK in perfetto orario. Avevo ancora il segno del cuscino stampato sulla guancia.
Camminavo come uno zombie alla ricerca dell’uscita, dove naturalmente non avrei trovato nessuno ad attendermi.
Quando le porte scorrevoli si aprirono, rimasi sorpresa nel constatare chi mi trovavo davanti. Alice non era sola. Con lei c’erano anche Paul… e Martin.
Giurai a me stessa che, prima o poi, l’avrei uccisa!
Ostentai un’aria disinvolta, andai incontro alla mia amica ed al suo futuro marito, ignorando apertamente l’altro che era con loro.
I due avevano un’aria raggiante, Martin invece, ogni tanto, mi lanciava sguardi cupi da lontano.
Non mi interessa ripetevo tra me e me per autoconvincermi, come avevo fatto spesso negli ultimi anni. Ciò che non mi dava pace, però, era il motivo della sua presenza, che mi provocava parecchia inquietudine.
Presi Alice qualche minuto in disparte –come ti è saltato in mente di portarti dietro anche lui?!-
-ha insistito tanto. Credevo ti avrebbe fatto piacere!- disse cercando di discolparsi.
-piacere?! Alice, lo sai. Questi cinque anni non ho fatto altro che cercare di dimenticarmi di lui. Ora sto con un altro!-
-non lo vedo- disse lei guardandosi intorno. Sapeva perfettamente che non sarebbe venuto con me.
-non è qui-
-è proprio questo il punto! Quando mai state insieme? Ogni volta che sei al telefono hai un’aria così avvilita… devi riprendere in mano la tua vita. E sai che l’unico che può renderti felice, davvero felice, è a 50 centimetri da te- disse indicando leggermente alle mie spalle.
-io sono felice. Sto bene- dissi aprendomi in un caldo sorriso.
-si… certo. Staremo a vedere- aggiunse infine con tono di sfida.

Procedemmo verso la macchina. Era sempre la stessa Ford blu un po’ sgangherata. In quattro ci stavamo strettissimi ed ovviamente mi toccò il posto più sgradito, accanto al guidatore.
Avevo il terrore anche solo che la sua mano potesse sfiorarmi per sbaglio. Rimasi immobile per tutto il tragitto, finchè non arrivammo a casa, dove John e Bryan, con le rispettive fidanzate, ci aspettavano.
Corsi ad abbracciarli. Mi erano mancati tanto, soprattutto John, col quale avevo sempre avuto un bel rapporto. Era il più positivo e generoso del gruppo, sempre pronto a darti una mano.
Fu lui ad accompagnarmi in quella che per lungo tempo era stata la mia camera. Ci sedemmo sul letto a chiacchierare del più e del meno, sperando di non riportare a galla vecchie ferite.
Stemmo così fino all’ora di cena. Erano tutti indaffarati, quindi nessuno venne a disturbarci.
L’argomento che più temevo, però, arrivò. Avrei dovuto aspettarmelo. Era pressoché inevitabile.
-Martin non ha mai smesso di pensare a te- disse con un tono di voce molto basso.
-non mi interessa. Ha fatto la sua scelta quando ha deciso di rimettersi con Hanna Beth- risposi. La mia voce era piena di risentimento.
-non è stato con Hanna Beth-
Ammetto che la cosa mi abbia provocato un forte nodo allo stomaco –ormai non ha più importanza. È passato tanto, troppo tempo-
-non è mai troppo tardi, però- disse stringendomi la mano.
Lo guardai, con quello sguardo che a lungo era stato lo specchio delle mie emozioni –per me lo è. Il mio ragazzo mi sta raggiungendo-
Mi alzai dal letto e cominciai a disfare la valigia. John se ne andò, facendo echeggiare il rumore della porta che si chiudeva nella stanza vuota.
 
Top
chantycullen
» Posted on 2/2/2010, 22:44




oooooooo belloooooooooooo voglio il quarto ciappyyyyyyyy!!XD
 
Top
johnson.
» Posted on 14/3/2010, 20:54




Chapter 4: the day after



Un giorno era passato in apparente tranquillità. Martin non aveva cenato con noi, il che aveva contribuito visibilmente a risollevare il mio umore.
Pizza gigante, birra, quattro chiacchiere con gli amici e tante risate erano la ricetta perfetta in occasioni come questa.

Anche la notte trascorse serena. Evidentemente avevo diverse ore di sonno da recuperare. Quando aprii gli occhi, trovai un biglietto sulla porta della stanza: sono uscita a rivedere gli ultimi dettagli per il rinfresco. Chiamami quando ti svegli. A.
mmm… rogne prematrimoniali. Ringraziavo di non esserne direttamente coinvolta.
Andai in cucina a prepararmi un caffè. Era quello che ci voleva per iniziare bene la giornata. Frugai anche nei cassetti alla ricerca di qualche brioches, ma senza risultati. Fu in quel momento che, alle mie spalle, comparve l’ultima persona che avrei voluto vedere: Martin.
Aveva in mano una merendina dall’aspetto non particolarmente invitante. Me la lanciò ed io la presi al volo, se non altro per educazione.
-grazie- lo ringraziai e lui rispose con un lieve cenno del capo.
Si sedette al tavolo senza proferire parole ed io mi sentivo i suoi occhi costantemente addosso.
Mi misi di fronte a lui, appoggiata al bancone, nascondendo il mio sguardo dietro la tazza.
Non capivo per quale motivo stesse ancora lì a fissarmi. La sua presenza mi irritava e sicuramente neanche per lui era semplice passare del tempo nella stessa stanza in cui mi trovavo io.
-Alice è uscita- esordì ad un certo punto.
-lo so. Mi ha lasciato un biglietto- risposi distrattamente, sperando che la conversazione si concludesse lì, e così fu.
Quando, però, mi allontanai dal lavandino dopo aver sciacquato la caffettiera e la tazza, Martin mi afferrò il polso e mi attirò a sé.
Il mio cuore batteva all’impazzata.
-sono contento che tu sia tornata- disse.
-non sono tornata, lo sai benissimo- risposi cercando di mantenere un tono neutrale.
-beh, per me è come se lo fossi…-
-non farti strane idee Martin. È finita. Lo sai. Lo sai dal momento in cui quel giorno ho messo piede fuori da questa casa- stavo mentendo spudoratamente, ma puntavo sul fatto che non se ne accorgesse.
-non ti credo. Non hai mai saputo mentire- disse con un sorrisetto.
-mi spiace per te, ma questa volta è diverso- mi liberai dalla presa e mi rintanai in bagno.

Chiusi la porta e mi sedetti a terra, abbracciando le gambe con le braccia.
Presi il telefono e composi il numero di Alice e dopo qualche squillo mi rispose –pronto?-
-sono io- dissi –hai bisogno del mio aiuto?-
-no. Penso piuttosto che tu abbia bisogno del mio- fece una breve pausa –prendi la macchina e raggiungimi a New York. Ci vediamo alle 4 davanti a Barney’s. Dobbiamo scegliere il tuo abito per il matrimonio- e riagganciò.
New York? Barney’s? Non ero pronta ad altre quattro ore di viaggio…
Mi preparai in fretta e corsi nel soggiorno per prendere le chiavi della macchina, ma non c’erano. Mi guardai intorno ma di loro neanche la traccia.
Ad un certo punto rispuntò alle mie spalle Martin, con il mazzo di chiavi tintinnante nella mano –ti accompagno. Non vorrai andarci da sola…-
-non ho alcuna intenzione di venire in macchina con te- non mi fidavo delle sue scarsissime capacità di guida.
-peggio per te. Non ci sono altre macchine disponibili-
Alzai gli occhi al cielo. Mi sembrava di essere in un incubo. Il fato lottava contro di me. Ormai era chiaro.
Esasperata, lo tirai fuori casa per il braccio e lo condussi davanti alla vettura –andiamo- dissi quasi esasperata.
A mali estremi, estremi rimedi.
 
Top
chantycullen
» Posted on 16/3/2010, 09:52




oddio da quanto aspettavo il nuovo capitolo!!*_*
bellissimo tesoro!! non vedo l'ora che posti il continuo^^
 
Top
johnson.
» Posted on 18/3/2010, 16:02




aww grazie *-*
ti accontento subito (:

Chapter 5: the heart never lies



Il freddo che si avvertiva nell’abitacolo era più pungente degli zero gradi che c’erano fuori.
Mi stringevo nel cappotto, avvolta dal silenzio che mi circondava. Anche Martin era in silenzio.
Incapace di sopportare ancora per molto quella situazione, allungai timidamente la mano verso lo stereo e lo accesi. Adesso era chiaro: il destino era contro di me. Alla radio trasmettevano ancora Two Is Better Than One e Martin cominciò a canticchiarla, come se io non ci fossi.
Ad un certo punto, però, distolse un attimo gli occhi dalla strada per guardarmi. Quel tanto bastò per fargli perdere il controllo del mezzo, che slittò sul ghiaccio di un centinaio di metri. Afferrai il volante e cercai di riportare l’automobile sulla retta via.
-sei impazzito?- imprecai –potevi almeno degnarti di mettere le catene!-
-non pensavo la situazione fosse così disastrosa in autostrada- rispose lui, cercando di difendersi.
-allora non avresti dovuto distrarti- dissi dopo aver recuperato un po’ di lucidità.
-non è colpa mia- disse con un tono di voce da cane bastonato.
-ah no? E di chi sarebbe? Mia?- dissi sarcastica.
-si- rispose lui in tono serio.
Mi si gelò il sangue nelle vene. Non sapevo cosa dire. Probabilmente se avessi aperto bocca avrei cominciato a balbettare.

Nel frattempo la canzone era finito ed il viaggio era ripreso senza alcun intoppo. Dopo poco mi addormentai, in questo modo avrei evitato qualsiasi confronto o discussione.
Però non ero tranquilla. Non fu un vero e proprio sonno. Sentivo lo stomaco attorcigliato.
Dopo un tempo che mi sembrò un’eternità, sentii una mano che mi scuoteva.
-siamo arrivati- mi sussurrò una voce all’orecchio.
Non vedevo l’ora di riaprire gli occhi per poter scappare da lì.
Lo ringraziai con un cenno del capo ed aprii lo sportello per uscire. Quando lui mi afferrò per il braccio, trattenendomi.
Lo guardai per poco più di un istante, perché non ce la facevo a tenere gli occhi su di lui.
Mi posò una mano sulla guancia e prima ancora che io potessi ribellarmi mi baciò, con passione. Quella passione travolgente che impedisce a tutti i muscoli del tuo corpo di agire razionalmente.
Perché sì, avrei dovuto respingerlo, dargli uno schiaffo ed abbandonare il veicolo il prima possibile. Ma non ce la facevo.
Nel frattempo Alice assisteva incredula alla scena, davanti all’entrata di Barney’s.
-devo andare- farfugliai all’improvviso e mi allontanai alla velocità della luce, richiudendo lo sportello alle mie spalle.
-sbaglio o eri fidanzata?- disse Alice ancora con la bocca aperta per lo stupore.
-lo sono- dissi io aggiustandomi i capelli.
-e quello cos’era allora? Un bacetto da amici?- chiese –anche perché… non mi pare che voi lo siate più-
-è stato uno sbaglio- risposi secca ed imboccai l’entrata del negozio. Non volevo neanche più pensare a quello che era appena successo. Dovevo dimenticarlo. Fine della questione.
Un po’ di shopping mi avrebbe sicuramente aiutata.

Dopo un paio d’ore uscimmo da lì con tre enormi buste piene di vestiti stupendi, che in un certo senso mi avevano distratta dal mio malumore.
-ho prenotato una camera d’albergo al Plaza. Stasera andiamo a divertirci. A Boston torneremo domani- esordì candidamente la mia amica ed io fui felice di assecondarla.

La sera trascorse tra discoteche di ogni tipo e quando arrivammo in hotel eravamo ubriache fradice.
Ridevamo a squarciagola come due stupide, barcollavamo per i corridoi del Plaza alla ricerca della nostra stanza. Ormai ci vedevamo doppio, l’impresa risultava alquanto difficoltosa.
Fu in quell’occasione che riuscii a vuotare il sacco, rivelando ciò che veramente sentivo e pensavo.
-lo sapevo- rispose Alice in un attimo di serietà –è evidente che ne sei ancora innamorata-
-ma ormai è finita. Non riesco più a pensare di poter stare con lui- dissi avvilita.
-posso darti solo un consiglio: ascolta il tuo cuore. Quello non mente mai- mi sorrise.
Dopo quella frase non ricordo più niente. Piombai in un sonno profondo e senza sogni.
 
Top
chantycullen
» Posted on 19/3/2010, 21:57




che bello tesoroooo*____________________*
attendo il prossimo*-*
martin mi piace troppo*-*
 
Top
johnson.
» Posted on 19/4/2010, 12:35




finalmente il sesto capitolo *-*

Chapter 6: a week later



Passò una settimana da quel giorno e nessuna parola fu pronunciata a proposito di ciò che era successo, o almeno così credevo.

Era una mattina tranquilla, stranamente splendeva il sole, dopo giorni di nevicate quasi ininterrotte.
I preparativi per il matrimonio erano ormai giunti al termine e c’era meno frenesia nell’aria, rispetto al solito.
Quel giorno sarebbe arrivato Luke, quindi non avrei più avuto distrazioni, e per distrazioni intendo “pensare a cose sciocche da ragazzina, pensare a Martin”.
Quando andai a prenderlo all’aeroporto, badai ad indossare al meglio una maschera di ipocrita contentezza per il suo arrivo. Non ero mai stata una brava attrice, ma non volevo fargli capire che avevo altro che mi girava per la testa.

La cosa che più mi terrorizzava, in quel momento, era il momento delle presentazioni, una volta arrivati a casa. Non tanto per gli altri, quanto per Martin. Sarebbe stato alquanto imbarazzante.
Per fortuna quando giungemmo a casa non c’era nessuno ad aspettarci ed io ebbi modo di far vedere a Luke la casa. Ma a lui sembrava non interessare granchè. Come dargli torto… era una settimana che non ci vedevamo. Preferiva stare con me. Io però non mi sentivo a mio agio. Temevo sarei crollata da un momento all’altro. Fingere è davvero faticoso.
Facemmo l’amore, ma la mia testa era altrove.

Quando mi alzai dal letto per andare a farmi una doccia, sperai che una volta tornata in camera Luke se ne fosse andato. Speravo fosse un sogno. In quel momento non volevo nessuno intorno a me.
E invece no, eccolo lì, addormentato, avvolto nelle mie lenzuola.
Mi sedetti su un angolo del letto e gli accarezzai i suoi capelli morbidi. Sentivo che presto gli avrei spezzato il cuore, anche se il solo pensiero mi faceva venire un tale nodo allo stomaco da togliermi il respiro.
Indossai la tuta e andai a sedermi sul divano in salotto. Accesi la tv, ma non davano niente di interessante.
Nel frattempo gli altri erano rientrati, ma non si accorsero di me, troppo impegnati nelle loro attività.
Dopo poco sentii che qualcuno occupava il posto accanto a me. Martin.
-che ci fai qui tutta sola? Non è da te- chiese.
-è esattamente da me. Se mi conoscessi lo sapresti- risposi acida.
-oh io ti conosco molto bene- controbattè lui.
-non credo proprio- dissi scotendo la testa.
-se non ti conoscessi, non saprei che sei profondamente tormentata-
Scacco matto. Mi aveva fregata.
-ti sbagli-
-io non credo- rispose col suo solito sorrisetto beffardo.
-e comunque non ti riguarda- mi affrettai a dire.
-ok ok come vuoi Miss Mystery- ridacchiò ed io gli diedi uno scappellotto in testa.
-ahio!- esclamò accennando una smorfia di dolore.
-non preoccuparti, non morirai- replicai sarcastica.
Ad un tratto fece il suo ingresso nella stanza Luke, con solo un asciugamano avvolto intorno alla vita ed il suo fisico scolpito bene in vista.
Tutti si voltarono a guardarlo a bocca aperta.
-pensavo fossimo soli- disse Luke rivolgendosi a me.
-ehm… no- risposi io alzandomi di corsa dal divano –lui è Luke- dissi rivolta agli altri –il mio fidanzato-
I ragazzi sembravano entusiasti della novità. Tutti tranne Martin.
John subito lo accolse calorosamente, e lo stesso fecero gli altri. Mi sentivo leggermente sollevata.
-ti consiglio di andare a vestirti- sussurrai all’orecchio di Luke e lui scomparve nuovamente nella mia stanza.
Fu allora che Martin mi prese in disparte –dobbiamo parlare- non aggiunse altro.
 
Top
chantycullen
» Posted on 19/4/2010, 15:54




aaaaaaaaaaaaaaaaaaa bellssimoooooooooooooooooooooooo io adoro martinnnn!!
*_*
 
Top
johnson.
» Posted on 21/6/2010, 11:04




dopo 2 mesi finalmente posto il settimo capitolo XD scusate l'attesa u_ù

Chapter 7: the truth


Seguii Martin nella sua stanza, ma il pensiero di passare del tempo da soli mi terrorizzava, come sempre.
-perché non me l’hai detto?- chiese quasi furioso.
-detto cosa?- chiesi io.
-che ti eri trovata un ragazzo!-
-se mi ascoltassi di tanto in tanto, ti ricorderesti del contrario!- questo qui era proprio fuori di testa.
-potevi sceglierne uno più carino, non è minimamente alla mia altezza-
-smettila di fare lo stupido, sembri un ragazzino!-
Mi afferrò per i polsi e mi tirò a sé –non puoi stare con lui-
-e perché no? Chi ti credi di essere per dirmi ciò che devo fare!-
-sono l’uomo che ti ama e…-
-…e che ha tradito la mia fiducia- dissi io impedendogli di finire la frase.
-potremmo sempre riprovarci- aveva una strana luce negli occhi.
-non ci penso nemmeno- dissi io.
-perché?-
-ti sembra così impossibile che una persona prenda un impegno con un’altra? Oh certo, è esattamente da te- sbottai io sarcastica.
Indietreggiò di qualche passo, liberandomi i polsi. Evidentemente non aveva mai considerato il fatto che la gente non cadeva sempre ai suoi piedi, qualunque cosa lui volesse.
-forse… se mi avessi cercata… in questi anni… avresti potuto avere una chance. Ma ora è troppo tardi- dissi abbassando lo sguardo e uscendo dalla stanza.
Incrociai Luke, che notò subito la mia espressione mesta –è successo qualcosa? Devo picchiare qualcuno?- disse ironico ma allo stesso tempo protettivo, come sempre.
-è tutto apposto- risposi.
Alle mie spalle comparve Martin e Luke lo guardò con uno sguardo torvo.
Mi portò in camera e mi fece sedere sul letto –è colpa di quello lì?- mi chiese incalzante.
Io non avevo neanche la forza per rispondere, temevo che la verità sarebbe venuta a galla.
-rispondimi- continuò Luke con tono pacato.
Io accennai un “sì” con la testa.
-sei ancora innamorata di lui?- fece un enorme sforzo per dire quelle parole. Io, dal canto mio, avevo così paura di ferirlo. Non volevo che provasse quello che avevo già provato io.
Allo stesso tempo, però, continuare a mentire a me stessa e a lui era inutile. Non avevo mai dimenticato Martin, e Luke era sempre stato solo un diversivo.
-si- risposi con un tono leggermente più deciso.
Luke cominciò a gironzolare per la stanza, portandosi le mani ai capelli.
-mi dispiace tanto- dissi.
-avresti potuto dirmelo prima, avrei risparmiato i soldi del viaggio!- disse nervoso.
-non volevo accadesse questo, non così, non ora…- cercai di spiegarmi.
-non abbiamo più niente da dirci-
Racimolò le sue cose ed uscì di corsa dalla casa. Quella fu l’ultima volta che lo vidi.
 
Top
chantycullen
» Posted on 22/6/2010, 11:16




oddio che bello hai aggiornatoooooooooooo!!
bellissimooooooooo haaaa martinnnn <3<3
 
Top
johnson.
» Posted on 23/6/2010, 12:50




si, purtroppo con gli esami non ho tanto tempo da dedicare alla scrittura D: ma il 29 finisco e potrò riprendere (:
 
Top
19 replies since 15/1/2010, 13:57   197 views
  Share